“Nel 2020 persi 1,7 miliardi”. Federfiori: “Il 30% dei fioristi ha chiuso i battenti nel 2020”

Il settore florovivaistico nazionale è stato colpito da un crack da 1,7 miliardi nell’ultimo anno per le conseguenze dell’emergenza covid che ha messo a rischio un settore in cui operano 27 mila imprese con circa 200 mila posti di lavoro nella filiera. E’ quanto segnala la Coldiretti all’Adnkronos. Un vero e proprio tsunami senza precedenti nella storia dell’Italia dove per effetto delle misure di sicurezza anti virus e dei timori legati al contagio sono stati azzerati eventi pubblici, fiere e assemblee, cresime, comunioni, battesimi e sposalizi.

“Il lockdown ha causato crollo verticale delle vendite dei fiori recisi sia in Italia che all’estero, per i fiori recisi si è trattato di un’apocalisse. In quel periodo abbiamo visto un crollo del 100% poi passato un mese i mercati hanno ricominciato piano piano a lavorare e ora il trend è in forte crescita grazie all’export già dalla fine del 2020, e in questo inizio 2021” afferma Gianluca Boeri presidente di Coldiretti Liguria e dell’Irf, l’istituto regionale della floricoltura.

Solo considerando il periodo gennaio-ottobre 2020 il dilagare del Covid ha provocato il taglio del 50,3% dei matrimoni a fronte dei 170 mila sposalizi celebrati nello stesso periodo del 2019 secondo l’analisi di Coldiretti su dati Istat. La crisi generata dal virus ha stravolto i programmi di promessi sposi e famiglie e di conseguenza ha messo in crisi le aziende florovivaistiche e non solo, a cascata anche tutto il settore degli eventi ha avuto perdite molto pesanti.

In sofferenza anche la bilancia dei pagamenti con calo del 2,7% nelle esportazioni nei primi 10 mesi del 2020 (777 milioni di euro), rispetto allo stesso periodo del 2019, un balzo delle importazioni, che crescono del 18,1% (389 milioni di euro), sempre rispetto ai primi 10 mesi del 2019, per un saldo positivo di oltre 387 milioni di euro, in contrazione del 17,3% rispetto al periodo gennaio-ottobre del 2019.

“San Valentino è andato molto bene e sta andando bene anche questo inizio di primavera per i fiori recisi – spiega Boeri, floricoltore del distretto di Sanremo – ma non si sa mai cosa può succedere il giorno dopo…”.